Pochi iscritti alle lauree scientifiche, minimi gli incentivi al femminile: invertiamo la tendenza, ripartiamo da qui
Il mondo dell’impresa si sta trovando dinanzi a nuove sfide, a livello globale: l’Intelligenza Artificiale, strumento che evidenzia grandi opportunità e potenziali rischi, e la rincorsa verso la sostenibilità dell’ambiente, dei processi, della governance e della gestione delle risorse, umane e finanziarie, che presuppone nuovi paradigmi di attività e di verifica.

I cambiamenti nel mercato del lavoro saranno dunque profondi: si stima che, nel corso dei prossimi 5 anni, tra il 15% e il 30% delle attuali mansioni sarà processato interamente dalla tecnologia. In questo contesto si conferma la centralità delle competenze STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Sei imprese europee su dieci dichiarano di avere un crescente bisogno di profili STEM, ma più della metà delle aziende fatica già oggi a trovare professionisti qualificati.
Le donne iscritte alle lauree STEM sono il 39% del totale, in calo rispetto al dato di dieci anni fa che già vedeva il 40% di studentesse dedicate ai percorsi scientifici. Come ampliare, dunque, le prospettive per la nostra economia e competere con i Paesi a maggior tasso di tecnologia ed innovazione?
Come incentivare giovani e donne a programmi scolastici sfidanti e a opportunità lavorative necessarie e concrete?
L’articolo continua su DENTROCASA in edicola e online.

ing. Lisa Zanardo
Top Performance Consulting Consulenza d’Impresa
Seguici su