L’evoluzione di Magellano 74 presenta grandi rivoluzioni nella distribuzione degli spazi, per una vivibilità senza confini.
La collezione Magellano è stata ideata e progettata nel 2009 con lo scopo di offrire una soluzione a quegli armatori che non accettano facilmente l’idea di restare in porto quando le condizioni non sono favorevoli.
Armatori che amano il mare in tutte le sue manifestazioni, che sanno trovare nel viaggio un piacere ricercato ed esclusivo, che apprezzano tutte le velocità, comprese quelle lente, perché ritengono che il mare sia fatto per essere vissuto e non soltanto attraversato.
Magellano 76 nasce da una evoluzione del Magellano 74, il primo modello della linea, con il quale Azimut ha voluto ancora una volta rinnovare l’offerta di mercato.
Gli obiettivi progettuali alla base dei modelli della Collezione Magellano sono un’ampia autonomia, il massimo comfort di navigazione anche a bassi regimi e la libertà di navigare a velocità più elevate, (22 nodi per il 76) quando necessario.
Magellano può essere considerato come un trawler, reinterpretato attraverso uno stile italiano, che lo rende “bello” e sofisticato.
O come una navetta, anche se è decisamente più veloce e moderno.
Presenta due piedi in più rispetto al predecessore, ma soprattutto grandi rivoluzioni nella distribuzione degli spazi, per una vivibilità senza confini.
Per farsi un’idea dell’equilibrio del progetto di Magellano 76 e dei risultati in termini di vivibilità che comporta, basti pensare alla divisione netta e assoluta tra le zone destinate alla vita di bordo degli ospiti e quelle di servizio, riservate all’equipaggio.
Otto posti letto in quattro cabine e quattro bagni, per armatore e ospiti, da centro barca a prua, e tre posti letto, suddivisivi in due cabine, per l’equipaggio a poppa, oltre ad una crew mess e ad un corner lavanderia.
L’equipaggio dispone di un doppio ingresso per accedere ai propri alloggi, attraverso un portellone situato sulla plancetta bagno e dalla scala di discesa presente sul main deck, nei pressi della cucina.
Si è creato in questo modo un percorso interno separato, pratico e invisibile per gli ospiti.
Per chi ama avere la cucina a vista o separata, a seconda dei momenti e senza dovere rinunciare all’affascinante vista del mare da ogni angolo del salone, è possibile delimitare il top cucina con dei cristalli trasparenti che all’occorrenza diventano polarizzati.
La costante attenzione posta dai progettisti a praticità e funzionalità ha prodotto grandi innovazioni nel lower deck.
La percezione della grandezza della nave è una sensazione forte, reale, riscontrabile in ogni ambiente. L’armatore dispone di una suite a centro barca, con sala da bagno e cabina armadio.
La suite armatoriale trae luce naturale da due scenic windows poste su entrambe le murate: ampie finestre rettangolari con gli spigoli smussati e segmento apribile – già presenti sul 74 – che il nuovo progetto ha voluto ancora più grandi, per regalare la massima illuminazione possibile.
Le cabine sono quattro, ciascuna dotata di bagno riservato. La cabina ospiti di destra – innovazione nell’innovazione – è progettata per diventare anche una naturale estensione della cabina armatoriale.
Grazie ad una porta passante ed un letto a ribalta che – alloggiato a parete – svela una scrivania di dimensioni generose, la cabina ospiti si trasforma in uno studio privato dell’armatore, con anche l’accesso interno ad un secondo bagno.
Emanuele Donald Zenoni
emanuelezenoni@gmail.com
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