Fondazione Prada di Milano presenta un’ampia esposizione dedicata a Pino Pascali
La mostra, curata da Mark Godfrey, si divide in quattro sezioni, ciascuna delle quali propone una precisa prospettiva sulla produzione di Pino Pascali, e si sviluppa in tre edifici della sede di Milano con quarantanove opere dell’artista.
Nato a Bari nel 1935 e scomparso prematuramente all’età di trentadue anni, Pino Pascali ha contribuito in modo significativo agli sviluppi della scena artistica italiana e internazionale del secondo dopoguerra nonostante la breve carriera.
L’intento della mostra è approfondire il carattere innovativo dell’opera di Pascali, specialmente in relazione alla produzione scultorea, che ha avuto un impatto fondamentale su diverse generazioni di artisti e critici e continua ad attirare l’attenzione del pubblico internazionale.
Pino Pascali è stato un esibizionista, un artista capace di creare temporaneamente con le opere ambienti coinvolgenti, sempre mutevoli, infondendo nuova linfa in ogni nuova opera per ogni nuova esposizione. L’approccio doveva essere sempre differente, mai uguale, per creare ambienti dinamici, in continuo cambiamento.
Come afferma Godfrey “Pascali ha esplorato il rapporto tra scultura ed elementi di scena e ha contrapposto scultura e oggetti d’uso. Ha creato opere che da lontano sembrano dei ready-made, ma che a uno sguardo ravvicinato si rivelano essere realizzate con materiali di recupero.”
La retrospettiva si sviluppa in quattro sezioni. Il piano terra e il primo piano del Podium ospitano la prima sezione del progetto espositivo, che approfondisce il modo in cui l’artista, nel corso di cinque mostre personali, ha creato ambienti immaginari. La seconda sezione è dedicata ai materiali naturali e industriali impiegati da Pascali. La terza sezione si snoda nella galleria Nord e testimonia il contributo fondamentale di Pascali in occasione di tre mostre collettive fondamentali. Nella quarta ed ultima sezione nella galleria Sud, si investigano le modalità con cui Pascali appariva insieme alle sue sculture in fotografie storiche.
Fino al 23 settembre 2024
fondazioneprada.org
L’articolo continua su DENTROCASA in edicola e online.
Seguici su