Al Castello di Rivoli una serie di sei opere d’arte immersiva ridisegnano gli spazi coinvolgendo a tutto tondo i sensi del visitatore.
Scenografici panorami di luce. Illusori spazi iperbolici a negare i consueti confini ambientali e temporali calando il visitatore in simultanei, prodigiosi, incontri di meraviglia.
Come in un mondo a parte, fatto unicamente di suggestione. Alchimie di colori e forme ad insinuare all’istante illusioni e successivi disinganni.
L’arte di Olafur Eliasson (Copenhagen, 1967) è un tuffo immaginifico in installazioni immersive, che mettono in gioco direttamente le sensazioni e il vissuto di ciascuno rendendolo parte integrante dell’opera stessa.
L’eccezionale percorso, realizzato all’interno della Manica Lunga del Castello di Rivoli e visitabile fino al prossimo 26 marzo, introduce lo spettatore in forme fluide in continuo movimento ad ampliare idealmente lo spazio d’azione.

Siamo al cospetto di ripetute illusioni ottiche, fascinosi “abbagli” prodotti grazie alla presenza di specchi e proiezioni di luce.
Da qui il tema della mostra, “Orizzonti tremanti”, curata da Marcella Beccaria, a sottolineare la forza evocativa della luce, appunto, capace di ammaliare, rischiarare la mente, ma destare anche delicati interrogativi.
Sì perché l’arte di Eliasson è un felice connubio di creatività, tecnologia e sensibilità verso i temi più scottanti dell’attualità.
L’artista, che ha già esposto al Castello di Rivoli nel 1999 e nel 2008, durante la seconda Triennale di Torino, presenta ora nuovi lavori frutto delle sperimentazioni condotte nel suo grande studio di Berlino.

Si tratta di una serie di sei opere dalla struttura a cuneo il cui obiettivo è lavorare essenzialmente sulla soggettività.
Si crea cioè un’esperienza in grado di coinvolgere corpo e mente dei visitatori, chiamati in causa rivendicando la straordinaria unicità di ciascuno, per una visione estemporanea del tutto personale. La prospettiva di ognuno diverge infatti da quanto percepito dagli altri, esaltando e valorizzando in questo modo la molteplicità degli attori presenti in scena.
La luce, così suggestiva e inafferrabile, diventa dunque lo strumento giusto per stimolare nuove esperienze sensoriali, suscitare intuizioni e indurre a una riflessione ogni volta difforme.
L’esposizione di Rivoli parte con l’opera di Eliasson “Navigation star for utopia” che, attraverso fasci di luce colorata, attraversa l’ambiente disegnando particolari effetti luminosi e dando l’idea di un innovativo dispositivo di orientamento.

Il percorso si dispiega poi nel meraviglioso mondo dei cosiddetti “caleidorama”, definizione coniata ad hoc dall’unione dei termini caleidoscopio e panorama.
Usando infatti l’effetto specchio del caleidoscopio si generano accattivanti scenari di luce che vanno ad ampliare idealmente il luogo fisico in cui si trovano spalancando la vista su nuovi sorprendenti orizzonti.
Alternando frequenza e ritmo delle varie composizioni visive, Eliasson sperimenta così straordinarie opportunità di riconsiderare il comune senso di proporzione infrangendo i tanti limiti provenienti dalla nostra personale visuale sulle cose.
Al culmine del percorso espositivo ecco “Your non-human friend and navigator” realizzata con l’utilizzo di due driftwood, cioè tronchi trasportati dal mare e raccolti sulle spiagge dell’Islanda, terra molto cara all’artista.

Intento di Eliasson è appunto quello di ricreare l’azione dell’acqua e delle correnti marine che sospingono il materiale per migliaia e migliaia di chilometri.
Il visitatore è ancora una volta protagonista dell’installazione richiamando alla mente il ruolo di ciascuno nella produzione della realtà, anche in rapporto alle improrogabili tematiche ambientali. L’impatto con l’esterno si fa via via più intenso, coinvolgente, persino appassionante, risvegliando consapevolezza e senso di responsabilità individuali.
Tanto che, in fondo, il confronto con l’arte diventa incontro con sè stessi, la propria sfera emotiva e i propri valori ridefinendo priorità e certezze.
fino al 2 luglio 2023


Stefania Vitale
Caporedattrice
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