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I “GIARDINI” DI RINALDO TURATI

18/10/2021

I percorsi coinvolgenti dell’artista bresciano Turati. L’uso dei materiali e il continuo desiderio di “esplorare”

Rinaldo Turati è nato a Concesio (Bs) e attualmente vive e lavora a Brescia. Attraverso questa breve intervista andiamo a scoprire i segreti della sua arte.

• Ricordo con piacere la mostra dal tema “Nel sentiero dei castagni”, allestita nel 2017 a Palazzo Bertazzoli, a Bagnolo Mella, per conto dell’Associazione CO.art.CO. Sono entrato e ho percorso il sentiero più volte, tanto era intrigante e coinvolgente. Ne sono uscito con una grande sensazione di libertà, con la natura negli occhi… Quale percorso stai affrontando invece adesso, in questo momento della tua ricerca?

“Potrei dirti che il sentiero continua e, nel periodo di reclusione obbligata, ho tracciato un breve percorso nell’orto-giardino di casa, gestito egregiamente da mia moglie. Questo intenso rapporto visivo forzato dalla situazione mi ha portato ad elaborare nuovi lavori su un tema che ho già affrontato in passato: “il giardino”. Ovviamente si tratta di un approccio diverso, in particolare per il modo con cui ho inserito i materiali e per come ho assemblato i dipinti”.

• I materiali, ogni volta diversi, che usi nelle tue opere sono sempre protagonisti e dividono la superficie con la pittura, creando una tridimensionalità quasi scultorea. È una tua peculiarità?

“In effetti questo aspetto è ancora più evidente nei nuovi “giardini” in cui i materiali organici, raccolti a terra, sono stati ricomposti trasformandoli in formelle che ricordano altorilievi antichi. Mi ha stimolato inoltre l’idea di raccogliere foglie, bacche e rametti destinati a diventare humus, per trasformarli in elementi estetici duraturi. Altro aspetto che caratterizza il lavoro è la riduzione della superficie squisitamente pittorica a germoglio generatore atmosferico, come testimoniano i titoli delle opere”.

• Lavori esclusivamente per eventuali mostre, oppure anche su commissione, magari in spazi pubblici?

“Molte delle mostre che ho realizzato negli anni, spesso in spazi alternativi alle gallerie d’arte, sono state pensate appositamente per gli ambienti che le ospitavano. Questo mi ha portato in modo naturale ad accettare richieste di varie commissioni per conto di privati e enti pubblici, da realizzare in spazi definiti. Lavorare così è molto impegnativo ma altrettanto stimolante e quelli che apparentemente sembrano limiti alla libertà creativa diventano di fatto occasioni per osare soluzioni inedite ed idee inaspettate. È inoltre molto gratificante anche il rapporto umano che, in queste circostanze, si instaura con il committente”.

• Ci puoi parlare delle opere pubblicate qui su DENTROCASA? Fanno parte di una serie precisa o sono invece frazioni di lavori che ti porteranno ad esplorare nuovi percorsi?

“Nascono come giardini che ho definito in un metro quadro, ma fin dall’inizio ho pensato che possano espandersi e dimensionarsi in base agli spazi dedicati. In effetti per rispondere alla tua domanda direi che sto già elaborando nuovi lavori che, per rimanere in giardino, hanno come soggetto semplici rami”.

Gianbattista Bonazzoli

Gianbattista Bonazzoli

bonazzoli99@gmail.com - cell. 328 3465

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