Il percorso dell’artista bresciano. Le influenze e le sperimentazioni
Ho visto i lavori di Claudio Filippini, per la prima volta, alla galleria Punto Sull’arte di Varese e ho trattenuto il sorriso per la messa in scena di un Batman inusuale e umanizzato. Divertito e carico di stima, ho voluto approfondire la ricerca di questo artista e entrare nel suo mondo fantastico.




Gli ho chiesto di parlare ai lettori di DENTROCASA del suo percorso e della tua esperienza espositiva. “Sono nato a Castenedolo nel 1953 e attualmente vivo a Rezzato, sempre nel Bresciano, quindi la mia esistenza si è dipanata, artisticamente parlando, respirando aria di provincia, dove il lavoro e la serietà di intenti sono alla base di ogni operato. Dalla nascita ho avuto il dono di saper disegnare, che è poi diventato una passione che ancora mi accompagna.“

“Nel tempo sono stato sempre più attratto dalle atmosfere urbane, lontane dalla mia sfera provinciale. Ma l’esperienza che più ha catalizzato il mio interesse e di conseguenza influenzato le mie scelte è stato il viaggio a New York nel 2009, da cui sono nate serie di opere urbane e paesaggistiche che ancora oggi mi entusiasmano.
Ultimamente ho iniziato un nuovo percorso parallelo avente come soggetti i Supereroi visti sotto un aspetto più umano, ma anche in questa nuova serie è complice l’influenza americana e in particolare la parata annuale “Macy’s Thanksgiving”.”
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Gianbattista Bonazzoli
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