Un percorso suggestivo che dagli input dell’infanzia approda alle creazioni attuali
Immaginate un ragazzo chiuso nella sua cameretta, circondato dai suoi miti, fantasticare su storie surreali di musicisti come Freddie Mercury, Mick Jagger, Jimi Hendrix o Bruce Springsteen, che dialogano con personaggi dei cartoon, come la Pantera Rosa oppure Topolino, che lottano con Billy the Kid o Batman in contesti colmi di storia.
Questi sono i personaggi mitici e irripetibili che Cris Devil, classe 1974, ora adulto quindi, ha bene impresso nella memoria e vorrebbe inculcare in quella degli altri, anche di chi non li ha conosciuti e vissuti, al fine di perpetuarne il ricordo in maniera indelebile.




Gli accostamenti sono studiati nei minimi particolari e sapientemente miscelati negli interni in cui prendono vita, talvolta ricorrendo alla rappresentazione del quadro nel quadro, attingendo sia alla quotidianità che alla fantasia. L’effetto è comunque sorprendente se aggiungiamo anche l’onnipresente chitarra inserita come mantra in tutte le opere e che Cris Devil peraltro è in grado di costruire con le sue mani e suona divinamente.
Puoi spiegarci come fai a rendere tutto così surreale e allucinante allo stesso tempo? “La ricerca spasmodica delle immagini, la successiva rielaborazione ed il loro assemblaggio mi mettono a dura prova e mi impongono anche dei fermi di diversi giorni prima di trovare la soluzione a me gradita. Il fine supremo è quello di esprimere un’esigenza di comunicazione e rendere palese il mio sentire tramite un messaggio decifrabile”.

Le tue opere non sono mai ripetitive e lo stile è inconfondibile: penso quindi che la realizzazione sia estremamente laboriosa. “La scelta dei personaggi, l’elaborazione grafica, ma anche creare un contesto che sia credibile nonostante esca dai confini razionali dell’icona classica dell’arte e dare al fruitore la mia dimensione artistica mi gratifica molto e mi dà la forza per continuare questo percorso intrapreso pescando nel mio immaginario: quello di quel ragazzo (come dici tu) che nella propria cameretta immaginava il suo futuro ma non sapeva ancora codificarlo pienamente.”
Galleria di riferimento: zaniniarte.com
L’articolo continua su DENTROCASA in edicola e online.

Gianbattista Bonazzoli
bonazzoli99@gmail.com
cell. 328 3465570
Seguici su