Una collezione di oggetti e arredi in diversi stili per una miscellanea senza regole e curiosa che fa subito casa.
Nel 1750 il quartiere di Chelsea a New York prende il nome dalla tenuta e dall’abitazione del maggiore britannico Thomas Clarke.
La zona non ha mai temuto trasformazioni: i suoi edifici e i vecchi magazzini nel corso del tempo hanno abbattuto le regole: sono diventati loft, negozi, caffetterie e gallerie d’arte contemporanea di importanza internazionale.
Oltre ai moderni palazzi, a Chelsea, si trovano anche importanti “building” Art Déco mantenuti con rigore e rispetto per l’architettura che rappresentano.
Al 18esimo piano di uno di questi edifici, nel cuore del quartiere, si trova l’appartamento dell’interior designer Perry Sayles e Stephen Harvey.
È stato costruito nel 1929 dal famoso architetto Emery Roth il quale realizzò anche bellissimi edifici come il Ritz Tower Hotel, il Chester Court e The San Remo.
Ci racconta l’interior designer: “All’origine si trattava di due appartamenti i quali, successivamente, sono stati uniti tra loro. L’unione ha presentato problemi organizzativi e attraverso un progetto dettagliato si è riusciti ad ottimizzare il tutto trasformando in primis la zona d’ingresso. Allo stesso tempo si è lavorato su un concetto di ristrutturazione che non alterasse lo stile di “pre-war Art Déco”.
I proprietari, nel corso degli anni hanno avuto la possibilità per motivi di lavoro, di vivere in diversi paesi dell’Europa, dell’Asia e del Medio Oriente. Lì hanno collezionato oggetti e arredi di diversi stili, creando una miscellanea senza regole, colta, gradevole e curiosa.
Ne sono un esempio: il tavolo Saarinen accompagnato ad una Ming Dynasty Yoke Back chair; le due poltrone rosse di Roche Bobois. O come l’alto tavolo cinese in lacca nera con un divano Mid-Century rivestito in cotone e seta color giallo paglierino.
E, ancora, nella camera, una preziosa kappa cinese ricamata a mano abbinata alla famosa sedia Cherner di Norman Cherner ed ai due comodini in ciliegio accanto al letto.
Per i servizi si è cercato di mantenere lo stile originario, con toni accesi e caldi accentuati da porte di colore nero per restare in armonia con gli infissi delle finestre originali.
Il bagno è stato riconfigurato per ospitare, oltre alla vasca, anche una doccia.
Sono inoltre state mantenute le pavimentazioni già esistenti in marmo bianco e nero, mentre anche per le pareti sono state conservate le classiche mattonelle bianche. La cucina, completamente ristrutturata, presenta armadi in vetro e per l’illuminazione sono stati utilizzati lampadari in sintonia con lo stile dell’appartamento e dell’edificio.
Interior Designer Perry Sayles – Ph. Gianni Franchellucci – Testo Robert Paulo Prall
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