Una giovane casa, tempio di bellezza e di armonia, contenitore di emozioni che accompagnano la quotidianità, fedele ai gusti della padrona di casa.
Il termine casa racchiude molti significati che evocano vari scenari: volumi, pareti, spazi, mobili, colori, ma anche profumi, calore, abbracci… e tante altre emozioni, profonde e vibranti, che toccano le corde dell’essere facendoci amare oppure detestare uno spazio.
Anche nella lingua inglese ci sono due parole per indicare casa: house e home. La prima sta ad indicare un edificio da abitare, qualcosa di tangibile, l’altra fa riferimento all’ambiente familiare, all’intimità, a un sentimento fedele che coinvolge chi ci abita.
Alcune case hanno molte storie, cambiano, si camuffano, si spogliano e si rivestono a seconda dell’umore di chi le abita e nonostante tutto non perdono mai la loro personalità.
Questa è in realtà una giovane casa: nasce alla fine degli anni ’80 ed è abitata da sempre da una coppia di imprenditori innamorati del poco tempo che passano fra le sue mura. È calda e di carattere, priva di banalità e fedele ad equilibrare fascino e comfort perché ad ogni rientro il concetto di Home venga rispettato e garantito. Si tratta di un restyling firmato dall’interior designer Graziella Biagetti che ci racconta con grande passione come si è arrivati a questo particolare mood:
“Il piacere di vivere e ricevere gli amici in ambienti che si rinnovano più o meno ogni dieci anni ha reso la coppia di proprietari curiosi e attenti al design, sensibili alle contaminazioni e alla storia delle piccole cose.
Negli anni ho sempre partecipato progettando insieme a loro i vari interventi restando fedele al loro gusto. Potrei fare un lungo elenco di oggetti famosi nel mondo o di attimi in cui un colore o una forma hanno determinato un cambiamento di rotta e l’idea iniziale è stata completamente abbandonata.
Progettare senza preconcetti, senza vincoli o senza paura del tempo è un gioco straordinario: spostiamo, trasformiamo gli spazi e modifichiamo il modo di viverli.
Ecco cosa intendo per trasformazione: il divano di Fabian Baron prodotto ai tempi da Cappellini è alla sua terza “vestizione”: questa volta indossa Sahco, velluto in seta color coccio. Perché il design vero è fatto per durare, per non essere dimenticato e per non essere mai abbandonato.
Il grande Dino Gavina, quando ero una bambina, mi diceva che si posano gli oggetti e intorno ad essi si costruisce la casa. Da lui ho imparato che l’armonia delle cose che usiamo abitualmente per vivere è fedele al buon umore: in sintesi la bellezza dà felicità.
L’artigianato, i pezzi storici del design, i tessuti le carte e continuerei con le tovaglie i piatti e i bicchieri, sono una danza continua propedeutica al solo piacere di vivere nell’intimità della casa le emozioni più belle.
In questi ultimi anni siamo stati tragicamente chiusi nelle nostre abitazioni e tante persone che vivevano le mura domestiche come uno spogliatoio, utile solo per cambiarsi ed uscire, si sono dovute ricredere.
Il valore emotivo di uno spazio piacevole che induce serenità è un elemento sostanziale per la qualità della vita. La casa è tornata al centro della nostra vita, custode dei dolori, dei piaceri, dell’amore e del tempo che passa, amica fedele e silenziosa che dà e riceve gioia”.
Seguici su