Abitare la quotidianità attraverso spazi studiati e realizzati per emozionare, circondati da tanta bellezza.
Emozionante ed esclusivo, questo progetto lascia stupiti appena varcato l’ingresso dove, in un bagno di luce, si apre un percorso abitativo con scorci di grande impatto visivo che non lasciano scampo al desiderio di sbirciare ovunque, perché ovunque c’è di che stupirsi.
Arte e vita quotidiana, complici in un abbraccio totale in grado di rendere lo spazio familiare un luogo esclusivo e dinamico, dove l’accoglienza si fonde sempre con il culto della bellezza e dell’ingegno.
Si tratta di una ristrutturazione firmata dall’architetto Maby Picco che la definisce una sfida: trasformare due appartamenti tradizionali, tra loro confinanti, in un unico grande alloggio destinato a una Collezionista e alla sua famiglia, un luogo intimo ma nello stesso tempo adatto a ospitare un’importante raccolta d’arte moderna.
Trecentonovanta metri quadri dove si svolge la vita di una famiglia e dove possono avere una propria vita anche una serie di oggetti che, con la loro storia e la loro presenza scenica, creano emozioni e descrivono il mood di questo nuovo habitat.
Pure se le immagini parlano da sole, chi meglio dell’arch. Picco, che ha colto e concretizzato i desideri degli abitanti, potrebbe descrivere questo progetto?
“La luce invade questo bellissimo appartamento, nascosto da occhi indiscreti, ma capace di regalare visuali emozionanti sulla città e i suoi tetti, sul fiume e i suoi alberi, regalando nelle sere limpide anche tramonti suggestivi con lo sfondo del Monviso, attraverso le grandi vetrate, arredate come quelle di Gio Ponti, che caratterizzano la casa.
Nel lavoro di ristrutturazione sono stati conservati alcuni elementi tipizzanti, come il bellissimo pavimento in marmo, modernizzato sostituendo gli intarsi policromi grazie all’aiuto di esperti artigiani.
Alcune opere d’arte, come quelle dello scultore Nerone, sono inserite come parte integrante nell’architettura degli spazi, rivestendo il soffitto e dividendo a tutta parete il living dalla zona studio.
Il dialogo è stato alla base di tutto il percorso progettuale, ed ha permesso di trovare soluzioni condivise tra le diverse istanze; in particolare l’equilibrio tra la dimensione di rappresentanza e quella più privata, nonché il dialogo sul filo della memoria, legata ad oggetti di valore del passato, che hanno trovato emozioni e la giusta collocazione nella contrapposizione con opere modernissime che impreziosiscono l’intero appartamento.”
Non aggiungo altro. Lascio la parola all’Arte e alla sua potenza.
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