Dalla ruvida essenza del cemento nascono scenari affascinanti che rendono gli spazi avvolgenti e grintosi, dal forte carattere.
Immerso in un uliveto secolare ai piedi del Monte Amiata nella Maremma toscana, si inserisce un edificio configurato come un padiglione consegnato al paesaggio in maniera teatrale.
L’abitazione si compone di otto scatole strutturali collocate su una piattaforma in cemento armato che sorreggono la massiccia copertura lapidea che configura gli ambienti attorno ad un patio centrale. L’interno è materia grezza a celebrare l’approccio contemporaneo alle soluzioni al dettaglio.
Il pavimento in resina cementizia ha il colore dell’erba bruciata dal sole nei mesi più caldi e delle foglie dei castani d’autunno. Il legno naturale completa i volumi e tutti gli elementi di arredo disegnati su misura.
La cucina è un’isola in acciaio, che insieme al tavolo possente in cemento gettato in opera, celebrano il rito della cucina italiana ed enfatizzano il carattere conviviale della casa.
Gli ambienti sono collegati da porte a bilico, concepite come delle vere e proprie pareti mobili che cambiano la configurazione dello spazio che prende così movimento. Le maniglie sono state realizzate con delle lunghe cinture di cuoio. All’interno della residenza sono stati utilizzati materiali naturali in linea con la tradizionale produzione locale.
L’impianto è un continuum spaziale tra il focolare e l’uliveto, che sono interrotti solo da leggeri tendaggi in lino. All’esterno il rigore delle geometrie e delle proporzioni omaggia la tradizione costruttiva contadina locale con i muri a secco, mentre il legno dei tamponamenti è un rimando agli elementi di chiusura degli edifici rurali amiatini denominati “seccatoi” per castagne, fondendo l’edificio nel paesaggio e legandolo profondamente alla sua storia.
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