In una zona caratteristica di Gubbio, si realizza la ristrutturazione di questa particolare e moderna dimora preesistente distribuita su tre livelli.
Lo studio di architettura Menichetti + Caldarelli firma quato progetto di ristrutturazione. Un processo di elaborazione nato dalla necessità di progettare gli ambienti attorno a un corpo scala centrale in cemento armato, un elemento forte che doveva passare in secondo piano.
Sono stati creati dei tagli trasversali forti e netti nei volumi, con linee asciutte ed essenziali che danno la possibilità di celare la struttura in cemento armato, disegnando volumi e prospettive nuove. Le tonalità cromatiche dominanti sono chiare: il bianco tinto a tempera delle pareti accostato al rovere sbiancato di tutta la pavimentazione. Anche gli arredi esprimono la loro bellezza grazie al bianco, al crema e al grigio, miscelandosi perfettamente e creando un’atmosfera intima.
Al piano terra troviamo la zona living nonché la cucina, ambienti ampi e conviviali. Il living ospita un camino realizzato su progetto dello studio da un’azienda locale; esso esprime con forza la sua presenza attraverso il contrasto cromatico del nero con tutta la sua cornice bianco latte. Pochi gli elementi di arredo fatta eccezione per il pouf Tufty-Time di B&B Italia e un quadro dipinto da Lorenzo Di Cecco.
In sala da pranzo vige la stessa intima austerità che identifica il living, dalle sedute Strip che Carlo Colombo disegna per Poliform nel 2005, ad una libreria realizzata su disegno dello studio di architettura, al tavolo bianco di Euromobil in perfetta sintonia cromatica con i quadretti di Chicco Mancini.
A confondere piacevolmente la monocromia spaziale, al piano interrato troviamo i tavoli Zeus in rovere spessart di Vincent Van Duysen, le cui misure delineano tutta la lunghezza della cucina Filo Tabula di Euromobil; qui la pavimentazione si discosta dal resto della casa poiché realizzata in ecomalta.
Passando alla zona notte, al piano superiore, la camera da letto padronale ha un unico grande elemento di arredo composto dal letto di Poliform; ad animare la fissità eburnea delle pareti hanno provveduto gli architetti ricavando sulle stesse una serie di nicchie per contenere e ordinare gli oggetti.
La pavimentazione, anche in questa zona, rimane il legno di rovere sbiancato mentre, al posto dei tradizionali mobili contenitori, sono state ricavate delle semplici nicchie.
I bagni sono quattro, tutti corredati da rubinetteria Gessi, così come la cabina doccia in ardesia adiacente alla camera padronale; l’illuminazione è tutta Viabizzuno.
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