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Da quanto si dica, si narri, o si dipinga, Napoli supera tutto: la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate…
Io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi!
(Johann Wolfgang Goethe)
testo sonia cocozza – ph gianni franchellucci
Divertente, adrenalinica, colorata. Così si presenta la casa ristrutturata da due giovani architetti napoletani: Giuliano Andrea dell’Uva e Francesca Faraone. Siamo a Napoli, a pochi passi dal mare, in una abitazione che non resiste alla vivacità del territorio anzi, la trasferisce in casa con gusto e novità. La quadratura dell’involucro, non molto ampio, circa 60 mq, ha dettato i parametri e orientato le scelte d’arredo. “Siamo partiti – dicono gli architetti – da un’idea ben precisa. Trattandosi di un volume dalle dimensioni ridotte, con tagli e giochi prospettici volevamo dilatare gli ambienti proiettandoli verso il panorama. Abbiamo pensato a una casa curata con stanze fresche e disinvolte capaci di comunicare sin dall’ingresso l’idea di progetto”. Entrando, infatti, l’occhio viene catturato dai colori che conducono fino alla terrazza che, con la sua presenza, dilata la percezione dell’abitare. Intorno ad una parete in bugnato ruota la distribuzione spaziale; questa parete è lo spartiacque ideale tra la zona giorno e la zona notte, in essa è inserito un camino bifacciale che s’interfaccia con la camera da letto. L’atmosfera richiama quella tipica degli anni Cinquanta e Sessanta con arredi originali dell’epoca, recuperati nella casa di famiglia, capaci di dialogare con pezzi di produzione contemporanea. L’involucro è volutamente bianco perché gli architetti volevano che l’attenzione più che sullo spazio si posasse sulla calibrata selezione di arredi colorati. È la sublimazione del particolare a rendere questa casa armonica. Un luogo si ricorda per i dettagli, per il suo equilibrio stilistico, per la sua capacità di generare benessere. Questa è la percezione che si coglie percorrendo ogni angolo, fino ad arrivare agli ambienti più intimi. Il confort nasce dalla qualità degli oggetti e qui gli oggetti su cui soffermarsi non mancano: dal tavolo Campo d’oro di De Padova alle chaise longue P40 della Tecno fino ad arrivare alle sedie, tutte diverse, in omaggio ai grandi maestri del design. C’è poi l’illuminazione che modula e scolpisce mentre la terrazza crea magiche illusioni. È l’insieme di tutti questi elementi ben orchestrati a dare un’identità particolare alla casa. La selezione è avvenuta facendo un salto indietro nella storia del design; a Thonet, Eames, Borsani e Ponti lasciamo il compito di raccontare, occupare e modificare lo spazio.
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