un altro mare dentrocasa luglio 2017
un altro mare dentrocasa luglio 2017

UN ALTRO MARE

01/07/2017

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A Ibiza, il rudere di un’antica finca rinasce tra cadenze contemporanee e una matrice storica

progettazione architetto pascal cheikh-djavadi • testo edda giancola • ph michele biancucci – media image communication

L’architetto  parigino Pascal Cheikh-Djavadi firma il progetto di riqualifica di una vecchia finca (tipica tenuta di Ibiza) situata tra Santa Gertrudis e San Mateo, in una zona rurale e autentica dell’isola. La nuova dimora si distingue per il suo minimalismo e per quell’aspetto purista che raccoglie una geometria espressiva unitamente al rigore e alla severità, conservando contestualmente i materiali originari e il layout distributivo tipico di queste architetture. L’approccio al contesto è risultato complesso: la natura selvaggia ed incontaminata aveva totalmente avvolto la struttura trasferendo l’immagine di un rudere in rovina. Questo aspetto di abbandono e trascuratezza ha suggerito un intervento di completa ricostruzione. Sia l’architetto che la proprietà, estimatrice dell’architettura vernacolare di Ibiza, hanno deciso di preservare l’anima storica dell’immobile nella ricerca di un equilibrio con la nuova impronta contemporanea. Le due discipline architettoniche, anche se appartenenti a periodi storici distanti, condividono notevoli somiglianze che ne semplificano l’unione formale e spaziale consentendo di legare senza soluzione di continuità i nuovi volumi con le porzioni originali. La linearità costruttiva rafforza il legame con il territorio. Il primo passo è stato il consolidamento dei muri in modo da conferire la stabilità originaria senza intaccare l’impianto distributivo del living – caratterizzato da travi in Ginepro – dove è stato mantenuto l’ingresso rivolto verso sud. Dopo i muri è stata la volta dei soffitti, che sono stati raddoppiati – fino a 7 metri –. Si è inserita un’imponente volta che introduce un tratto morbido e curvilineo in un contesto minimal, che per impostazione si contraddistingue per l’esasperazione della linea retta e per l’eliminazione di tutto ciò che viene percepito come non essenziale. E dentro, semplicità e personalità: gli eleganti interni bianchi riflettono la luce disegnando suggestive volumetrie. Gli arredi completano gli ambienti senza invaderli, inseguendo le tinte neutre che contraddistinguono la palette cromatica d’insieme. Oltre il grande portale d’ingresso, la piscina ed il panorama: un angolo di bellezza assoluta e di grande relax.

 

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A DIFFERENT SEA

In Ibiza, the derelict building of an ancient finca got a new lease on life between contemporary rhythms and an historical matrix.

Project by architect Pascal Cheikh-Djavadi • Text written by Edda Giancola • Photography by Michele Biancucci – Media Image Communication

The Parisian architect Pascal Cheikh-Djavadi signs its reconstruction project of an old finca (an Ibiza’s typical property) located between Santa Gertrudis and San Mateo, in a genuine and rural area of the island. The new abode is distinguished by its minimalism and that purist look which gather together a descriptive geometry along with rigour and severity, contextually cherishing those original materials and that distribution layout which is typical of this kind of architectures. The context approach has been complicated: the wild and uncontaminated nature had completely wrapped up the building, giving to the house that abandoned and run down look. The aspect concerning this state of neglect and carelessness has suggested several interventions to completely rebuild the house. Both the architect and owners – Ibiza vernacular architecture’s admirers – decided to protect the historical heart of the building, looking for the right balance with the new contemporary mark. Those two architectural disciplines belong to different historical periods but they share fundamental similarities that simplify their formal and spatial union thus allowing to connect – without a continuity solution – new volumes and original sections. The architectural linearity strengthens the link with the geographical and local area. The first step has been walls stabilization in order to lend the original solidity back without damaging the living distribution system – characterized by juniper beams –. The main entrance is still south-facing. After walls, there was the time heights of the ceiling have doubled – up to seven meters –. An elegant and important vault has been placed inside the space; it introduces a soft and curvilinear touch in a minimal context which is usually distinguished – by default – by straight lines and non-essential things elimination. The interior of the house combines simplicity and personality: elegant white interiors reflect the light and draw appealing volumetry. Furniture completes all spaces without overwhelming them, following neutral colors which distinguished the overall colors palette. Beyond the front door, the swimming-pool and the view: there is a corner of absolute beauty and great relax.  

 

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