La ristrutturazione di uno chalet in linea con le richieste del committente e il motto dello studio “vivere nel proprio stile”.
Nel febbraio del 2020, nella prima fase della pandemia, iniziarono i lavori per la ristrutturazione di un antico chalet montano, già presente nel catasto napoleonico. L’ubicazione in prossimità del Passo del Cavallo tra la Val Gobbia e la Val Sabbia e la conformazione fanno ipotizzare come funzione originale quella di un posto di guardia. I lavori si sono conclusi nel gennaio 2021.
Questo chalet, ubicato in una balza del versante dove si apre una radura nel bosco, appare costituito da due corpi di fabbrica adiacenti e internamente collegati tra loro. Quello originario a due livelli, quello di più recente costruzione ad un solo livello, demolito, ricostruito ed ampliato nell’ambito della ristrutturazione.
Oltre alla consueta attenzione all’efficienza energetica abbiamo utilizzato materiali naturali della tradizione, marmo di Botticino e larice entrambi spazzolati.

Il risultato appare di grande impatto visivo, rendendo lo chalet accogliente con uno stile che ben si integra nell’ambiente in cui si trova. Il larice è stato utilizzato per il tetto, per la scala, per i pavimenti del soggiorno, delle camere e per la boiserie a doghe orizzontali in tutti i locali.
I pavimenti di zona cottura, sala da pranzo e bagno sono in marmo di Botticino spazzolato posato senza fughe. Anche il rivestimento del bagno è con lastre di “Botticino” spazzolato. L’involucro prevede tecniche diverse tra la porzione antica isolata termo-acusticamente dall’interno e quella più recente con sistema a cappotto esterno.
L’isolamento è costituito da pannelli in lana di roccia fino a 16 cm e fogli di isolante termo riflettente con tecnologia derivante dal settore aerospaziale. Nella copertura, oltre alla lana di roccia, posata in due strati di diversa densità, sono stati usati anche pannelli in lana di legno mineralizzata per migliorare l’inerzia termica ed il comportamento acustico.
Per quanto riguarda i serramenti esterni dello chalet, finestre e porte-finestre sono di alta qualità in larice spazzolato con vetrocamera il cui valore di termotrasmittanza va da 0.76 W/m²K a 1,3 W/m²K.
Il sistema di oscuramento è fatto con tradizionali ante grigliate dello stesso materiale ed il portoncino d’ingresso e stato realizzato sempre in larice spazzolato a doghe orizzontali smussate “alla lombarda” e doghe interne sempre orizzontali come quelle della boiserie.

Il vincolo ambientale ha imposto una tutela più stretta per la parte di edificio antico che si è tradotto nella impossibilità di modificare l’esterno del corpo di fabbrica più datato lasciando inalterato l’intonaco con le sue diverse trame e i fori delle finestre che hanno determinato anche soluzioni diverse da quelle abituali, visto che uno dei serramenti è inserito tra il piano terra ed il piano primo e i diversi spessori dei muri hanno comportato una soluzione originale: un’imbotte in legno per il fissaggio delle ante d’oscuro.
Altra soluzione originale è stata quella del riscaldamento con caminetti a legna ventilati che riscaldano da soli l’intero edificio. La potenza dei due focolari consente di riscaldare in poco tempo l’edificio utilizzato solo nei fine settimana e quando la temperatura ha raggiunto il livello desiderato può essere mantenuta con uno solo dei due.
L’esigua quantità di combustibile richiesto consente di utilizzare la legna proveniente dalla manutenzione del bosco di pertinenza dello chalet.

Andrea Pietro Capuzzi - Ingegnere
Consulente Casa Clima - info@studiocapuzzi.it - studiocapuzzi.it