Una casa in evoluzione. Come in un teatro dove il movimento delle quinte trasforma lo spazio svelando il piano scenico.
interior designer mariacristina treccani – ph e testo betty colombo
Non sempre sono indispensabili ampie superfici per dar vita a soluzioni architettoniche interessanti; le superfici “contenute” infatti rappresentano una sfida progettuale che richiede notevole inventiva ed uno scrupoloso studio del dettaglio. Siamo nella provincia di Brescia, dove una giovane coppia ha acquistato un immobile in fase di costruzione all’interno di un complesso residenziale. Il progetto, affidato all’interior designer Mariacristina Treccani, aveva come obiettivo primario quello di garantire continuità agli ambienti ed offrire un layout abitativo completamente flessibile. Si è quindi adottata la strategia delle quinte divisorie, un sistema di pannelli scorrevoli in laminato d’alluminio: con un semplice movimento è possibile trasformare un “open space” in spazi raccolti; un sistema funzionale ed innovativo per ottimizzare le superfici e dividere piacevolmente le aree che costituiscono l’abitazione. Pannelli a tutta altezza che si alternano con grandi vetrate in un gioco di pieni e vuoti.
Interessante scelta, questa, che ha permesso lo sfondamento spaziale dell’ingresso, regalando la percezione di profondità. Ovunque il continuum del pavimento, realizzato con un unico materiale pregiato, il wengé naturale verniciato all’acqua, che dà una percezione di calore, morbidezza e movimento. L’arredo è pratico ed ordinato, a definire le abitudini e il profilo degli abitanti. La superficie ampia del living è inframezzata da un setto murario che serve a separarlo dall’area cucina, permettendo a quest’ultima di dialogare col resto dell’appartamento senza svelarsi. Molto equilibrato e ben studiato il colore. Mariacristina Treccani, maestra nel rapporto tra cromia e benessere, ha optato in questo caso per tinte ben definite ispirate ai colori della terra. A segnare il carattere di questa abitazione sono per lo più oggetti di design degli anni ’60, fra cui spicca la splendida lampada “Erse table lamps” disegnata da Vico Magistretti per Artemide, con base in ottone lucido e diffusore in vetro colorato; del medesimo periodo alcuni elementi Kartell, nel caratteristico materiale plastico. Nel living, il grande tavolo da pranzo viene utilizzato anche come studio ed è sovrastato
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