Sul Lago di Como, in una posizione di grande prestigio, spazi dinamici ed “aerei” con un affaccio che lascia letteralmente senza parole.
progetto di ristrutturazione e interni arch. giulia torregrossa – ph adriano pecchio – testo arch. giulia torregrossa
Paradello è uno splendido paesino arroccato su un promontorio che si affaccia sul lago di Como, sopra la più nota località di Bellano. Dalle sue alture sono visibili i due rami del Lario, l’uno che termina con la città di Como, l’altro, di manzoniana memoria, che porta a Lecco. L’abitato, di natura marcatamente rurale, si raggiunge percorrendo la strada che da Bellano porta in Valsassina. Pradello ha origini molto antiche. Infatti è citato negli annali della curia fin dal lontano 1600, in occasione della costruzione di una deliziosa chiesetta dedicata a San Carlo Borromeo. Negli ultimi anni, all’interno del borgo, sono stati recuperati vecchi edifici rustici e opifici abbandonati da tempo. Il progetto ha avuto origine proprio dal recupero di una porzione di questo insediamento, posto in una posizione unica, soleggiata e immersa nel verde. Si tratta di un piccolo loft, idealmente sospeso tra cielo e acqua e poeticamente avvolto nel silenzio. La casa ideale quindi per una coppia dinamica di giovani manager che, quando arriva il week end, cerca rigenerazione e pace a stretto contatto con la natura. Dalle grandi finestre, poste sul fronte del fabbricato, è possibile godere della vista delle montagne che lo circondano e l’abbracciano proteggendolo, come un ospite silenzioso e prezioso. Un affaccio che lascia letteralmente col fiato sospeso. Linee semplici, materiali naturali quali pietra e legno, colori tenui quasi palpabili, luoghi aperti e senza barriere per non alterare la perfezione della natura che tutto circonda e tutto unisce. Da ogni punto della casa si diventa inevitabilmente parte del contesto naturale del paesaggio. Lo scenario esterno pervade gli spazi interni instaurando con essi un dialogo incessante garantito dalle grandi superfici vetrate a doppia altezza che “spezzano” le murature alleggerendo la struttura e assicurando una visibilità che spazia verso l’infinito. Spazi dinamici di rara bellezza per una struttura che ama farsi riscoprire appena se ne presenta l’occasione.
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