Lo studio GUM ha ristrutturato questa affascinante dimora con un autentico spirito di conservazione. L’illusione di vivere uno spazio immutabile…
progetto di ristrutturazione e interni studio GUM ph michele biancucci testo arch. valentina giampiccolo e arch. giuseppe minaldi
Questa caratteristica abitazione sorge a Francavilla, in uno dei quartieri più antichi della città. Nei suoi muri sono leggibili le tracce del passato, frutto delle sovrapposizioni succedutesi nei secoli, che consentono di datare le origini indicativamente nei primi anni del ’700. L’intervento di ristrutturazione si è incentrato particolarmente su due aspetti imprescindibili: la ricerca del massimo apporto di luce naturale ed il mantenimento delle destinazioni d’uso. Lo spazio è totalmente aperto: è stato creato un nuovo varco di collegamento con il living per dilatare la superficie e consentire alla luce naturale di diffondersi liberamente esaltando gli arredi. L’unica porta presente è quella del bagno, recuperata tra le preesistenti e sapientemente restaurata anche nella sua colorazione originaria, che ha poi suggerito il colore da utilizzarsi per tutti gli infissi. Altro punto cardine della progettazione è l’assoluta conservazione delle funzioni primarie. La casa ha uno sviluppo ad L: dall’ingresso al living l’ambiente presenta l’originaria volta a botte, che è stata sbiancata ma non lisciata, mentre nel living la copertura è a doppia falda con travi a vista. L’intera abitazione è concepita come un open space a beneficio della luminosità e dell’areazione. Sono gli arredi a definire il grado di privacy degli ambienti: ad esempio la struttura del letto a baldacchino definisce lo spazio dell’area notte. La scelta di materiali tradizionali reinterpretati in chiave contemporanea ha premiato le usanze del luogo. I pavimenti sono quelli autentici in pietra asfaltica. In cucina la storia viene rivisitata: il piano è stato realizzato in un unico blocco di cemento e graniglia di marmo, proprio come i lavatoi di una volta. Il riutilizzo dei materiali tradizionali è evidente anche nel bagno, dove troviamo un lavabo di recupero in cemento e graniglia di marmo, ceramiche smaltate e decorate a mano dei primi del ’900 e, per finire, la pietra pece, originaria del territorio ragusano, che identifica la doccia.
Gli arredi determinano un ambiente contemporaneo e sintetizzano la scrupolosa ricerca di mobili di modernariato e di design anni ’40-’50, sviluppata dai proprietari, nonché progettisti. Una curiosità? L’abitazione è disponibile come casa vacanze, dove il turista che vi soggiorna può acquistare gli arredi e gli oggetti esposti.
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