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L’origine degli spazi riemerge ordinata e composita, per fondersi con eleganza nel vivere contemporaneo.
architettura d’interni menichetti + caldarelli architetti – ph michele biancucci – testo menichetti + caldarelli architetti
Sulla collina che sale verso il Borgo di Magione, guardando verso il Lago Trasimeno, è ubicato questo elegante appartamento di 200 mq, posto all’interno di uno stabile datato anni ’70. L’abitazione è immersa in un ambiente morfologicamente variegato, totalmente immerso nella storia, in cui coesistono colline, boschi e pianura. Il Borgo, avamposto della città di Perugia anticamente detto Pian di Carpine, costituiva un passaggio obbligato per i pellegrini diretti a Roma e in Terra Santa; detti pellegrini, i Cavalieri dell’Ordine Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme, fondarono un ospizio, “La Magione di Pian di Carpine”, attorno al quale si sviluppò poi tutto il paese. Attraverso la calibrata regia dei progettisti, riemerge l’origine degli spazi che oggi denotano con grande chiarezza ciò che è nuovo e ciò che è memoria del passato. Il rigoroso progetto di ristrutturazione ha consentito di liberare gli spazi dal vecchio impianto distributivo, architettonicamente caratterizzato da solide boiserie in noce, che in modo deciso tracciavano l’anima della casa. L’obiettivo progettuale, richiesto dalla committenza, è stato quello di reinventare il layout, ridando un nuovo respiro spaziale con un aspetto neutro e luminoso, una cornice sobria ed elegante nella quale inserire le numerose opere d’arte contemporanea. È stata conservata la signorile pavimentazione in marmo di Carrara, realizzato con lastre da 120 x 120, levigate con maestria e che tornano a rivivere nelle pregiate venature che prepotentemente emergono in questo nuovo “palcoscenico” bianco. L’abitazione è una sommatoria di oggetti, arredi e atmosfere che, amalgamandosi con le scelte materiche e con il nuovo impianto, trasformano la vita quotidiana nell’arte del vivere. L’ingresso consente l’accesso diretto verso il living, un ambiente di grande respiro contraddistinto da un design raffinato dove non mancano i nomi dei grandi maestri del ’900, come Le Corbusier e Mies van der Rohe. Ogni forma, ogni attimo risaltano grazie alla luce. Le aperture che si affacciano sul Borgo garantiscono una luminosità copiosa in ogni stanza, alla ricerca di nuovi equilibri nella memoria di ieri e soprattutto nel presente.
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