[Best_Wordpress_Gallery id=”66″ gal_title=”RIFUGIO BOSCO PHOTO”]
Ombra, intimità e architettura storica per vivere lontano dal trambusto della città.
ph betty colombo – testo arch. antonella tundo
Siamo sulle colline che guardano Firenze, ormai nel Chianti, dove la natura è dolce e prospera e qui diventa accogliente scenario di vita. Arriviamo in questo borgo attraversando un bosco di querce che sbuca in una piccola valle con un laghetto, in cui si staglia la possente architettura in pietra di questa dimora. La casa è parte di un antico convento risalente all’anno 1000 che poggia su di un pianoro che domina sia la valle di Firenze che quella del Valdarno. I primi documenti su questo sito descrivono la cappella di S. Michele a Gamberaia risalente all’anno 1085, era in origine una chiesa pagana poi divenuta la piccola chiesa cristiana del paese di S. Donato, inizialmente un sito etrusco. Sembra di essere in un posto senza tempo, incantato, si respira una vera magia. Qui ha deciso di eleggere la propria dimora, lontano dal trambusto della città, una giovane coppia. Erika, la proprietaria, ci racconta che la prima volta che arrivò in questo luogo la magia era ancora più palpabile e profonda perché tutta la campagna era immersa nel bianco della neve ed è stato amore a prima vista. Il casale era in pessimo stato, con i muri in pietra ricoperti da un perlinato e senza veri servizi igienici all’interno. La coppia ha rivoluzionato e ricucito questa casa a proprio modo. Il lavoro si è concentrato sul rendere questa struttura meno austera e più accogliente, più elegante, ma senza svilirla della sua natura e della sua essenza di casa di campagna. Un accorgimento è stato quello di smorzare il colore scuro delle travi e dei mattoni del tetto sbiancandole a calce. Le pareti sono state in parte intonacate e in parte ammorbidite con un velo di colore beige, avorio e giallo. In cucina, mattonelle siciliane colorano e riscaldano l’ambiente, diffondendo una forte energia, un lavabo antico in marmo ricorda l’origine del luogo. In questo modo la casa si è liberata di quel forte sapore rustico e all’interno hanno potuto trovare spazio armonicamente preziosi arredi di famiglia, lampade e applique d’antiquariato e importanti tele ottocentesche dal gusto fortemente classico, il tutto abbinato, con uno studiatissimo contrasto, con pezzi dal sapore provenzale ed etnico. La casa appare accogliente, luminosa, un vero rifugio incontaminato.
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