L’Arabia Saudita è di sicuro uno dei place to go da inserire nella privata lista di chi apprezza il lusso e l’opulenza mediorientale, ma vuole combinare agli ori ed alle spezie l’esperienza culturale e storica di siti archeologici di bellezza inestimabile.
Partiamo con Jeddah old city ed il suo quartiere di Al Balad, un vero gioiello architettonico, crocevia di commercianti di incensi e mirre, oggetto di un ambizioso progetto di ristrutturazione e di restyling iniziato nel 2021 fortemente voluto dal governo con il preciso obiettivo di restituirle la straordinaria bellezza di un tempo.
Ma l’Arabia Saudita non è solo archeologia; anzi, all’interno di un progetto lungimirante avviato nel 2020 ha preso vita Desert X ad Al’ula nel mezzo della penisola. 15 installazioni di arte contemporanea site specific che con cadenza biennale popolano spazi sempre diversi in un contrasto emotivo fortissimo.
Polvere, arsura, sole a picco e colori sgargianti, un mix esplosivo per “L’esistenza dell’assenza”: è questo il titolo dell’edizione 2024, ovvero quando uno spazio istintivamente vuoto come il deserto diventa pieno. Pieno di arte, di suggestioni, di bellezza che si combinano radunando artisti da tutto il mondo.
Il progetto Desert X non si limita ai soli spazi del deserto ma come la sabbia trasportata dal deserto stesso, diffonde i suoi granelli nella città di Al’Ula oggetto anch’essa di un massivo intervento di tutela che ha consentito di ridarle vigore e bellezza.
Se poi, dopo questo carico di cultura e stimoli artistici in cui vecchio e nuovo si sono combinati, avete voglia di raccogliere le idee dedicandovi al relax delle calde acque del Mar Rosso, l’indirizzo giusto è St. Regis Red Sea, un resort a 5 stelle sull’isola di Ummahat al largo delle coste di Umluj.
di Mikla Saggese
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