Nell’immagine sopra: (A sinistra) Sogni, 1896. Olio su tela, 161×135 cm. Courtesy Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma. (A destra) La Parigina, 1897 ca. Olio su tela, 65×50 cm, Collezione privata.
A Palazzo Pallavicini di Bologna una ricca retrospettiva sull’opera dell’artista livornese
Nei ritratti di Vittorio Corcos si annidano sguardi soavi di un’eleganza nobile e senza tempo. Si respirano le atmosfere sognanti di un’era che tanto ha contribuito alla crescita della figura femminile in termini di raffinatezza, così come sotto il profilo delle conquiste sociali.
Siamo nella cosiddetta Belle Époque, periodo contrassegnato da benessere, progresso e grandi scoperte in campo tecnologico e industriale. I traguardi scientifici si accompagnano alla nascita di nuovi interessi, ad esempio nel settore della comunicazione, ma anche nel costume e nel tempo libero.
La frequentazione dei caffè, le lunghe passeggiate sotto i lampioni delle città, i cinema, i teatri e i cabaret che animano la vita notturna… Sono queste le scene predilette dagli artisti del tempo, testimoni d’eccezione di una dimensione senza precedenti nella storia dell’umanità.
“Vittorio Corcos. Ritratti e Sogni” è la mostra allestita nelle sale di Palazzo Pallavicini di Bologna e prorogata, in seguito alle misure di contenimento del Covid-19, fino al prossimo 27 giugno. Curata da Carlo Sisi, l’esposizione raccoglie alcuni tra i più celebri dipinti dell’artista toscano provenienti da prestigiosi enti museali o collezioni private e suddivisi in sei sezioni: La famiglia e gli amici. Nel salotto della “gentile ignota”, Gli anni di Parigi, Il primato del ritratto, Le peintre des jolies femmes, Luce mediterranea e Stati d’animo.
Nato a Livorno nel 1859 e morto a Firenze nel 1933, Corcos, dopo essere stato allievo di Domenico Morelli a Napoli, vive a Parigi una delle stagioni più fiorenti della sua carriera, sottoscrivendo anche un contratto di cooperazione della durata di 15 anni con la casa d’arte Goupil.
Evidente l’influenza di De Nittis, del cui salotto fu assiduo habitué, e molteplici sono poi le frequentazioni di personaggi di spicco, come Giosuè Carducci e Gabriele d’Annunzio.
Nell’opera di Vittorio Corcos la donna svela l’intrigante fascino di una bellezza immortale, lasciandosi cogliere anche in pose insolitamente ammiccanti ma pur sempre portatrici di un’innata finezza. Soggetti adagiati oltre le staccionate di una vita da lasciarsi ormai alle spalle per poter abbracciare una dimensione più attraente e ricca di stimoli.
Corcos arrischia cioè una ritrattistica più “audace” che, dietro alla soavità di certi sguardi, va a celare il desiderio di precorrere un tempo più dinamico, più ricco di attrattiva. Da qui il magnetismo sprigionato dai suoi visi come imminente rivelazione di una nuova profondità psicologica e di un vivace slancio interiore.
È un artista che sa “leggere” la sua epoca e, attraverso le proprie tele, regalarcene un’interpretazione suggestiva ed elegante al tempo stesso, da tramandare nei secoli.
I tessuti lussuosi, magari impreziositi da fantasie floreali, gli abiti fascianti su sottili silhouette, i copricapi alla moda, gli accessori al femminile… Sono i segnali di una ricercatezza che va a sposarsi con una nascente temerarietà: ecco spiegata la definizione secondo la quale Corcos dipinge “creature che hanno in sé qualche cosa del fantasma e del fiore”.
In tal senso merita particolare menzione il quadro “Sogni” che, accanto alla minuzia quasi fotografica comune alle altre opere, annovera una rappresentazione “sbarazzina” della donna, coi capelli leggermente scompigliati e una posa più scanzonata, lontana dalle classiche riproduzioni di figure aristocratiche.
I numerosi e sofisticati scenari delineati da Corcos colgono così, a pieno, da un lato il gusto internazionale e dall’altro le aspettative del mercato. Palpiti di un mondo nuovo sul quale direzionare la propria vis artistica, creando suggestioni charmant e decisamente non convenzionali.
fino al 27 giugno 2021*
*Giorni di apertura e modalità di visita della mostra seguono le disposizioni governative in tema di contenimento del COVID-19.
Stefania Vitale
Caporedattrice
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