Una ricerca artistica che trae origine dai disegni d’infanzia perfezionandosi sulla cura della rappresentazione dell’oggetto
Valentina Diena nasce a Milano nel 1996 e attraverso questa intervista andiamo a conoscere meglio gli sviluppi della sua ricerca artistica.
Come è arrivata ad ottenere questi risultati? “Ciò che prima di tutto il resto mi ha affascinata del disegno a matite su carta è la sua presenza nella nostra memoria collettiva: tutti noi abbiamo cominciato, da qualche parte nella nostra infanzia, prendendo delle matite colorate e tracciando segni su un foglio. Credo che una parte di me conservi ancora quelle necessità infantili: disegnare per me ha sempre rappresentato uno strumento di comunicazione fondamentale, non sostituibile con il linguaggio verbale, soprattutto in relazione all’osservazione ed elaborazione di ciò che mi circonda.”
“Il nostro legame con gli oggetti di cui ci circondiamo li trasforma e i loro involucri freddi e sterili si riempiono di significato e di vita. Alla luce di questo affascinante processo, nel disegno la mia ricerca è sempre tesa ad animare i soggetti; voglio dar loro voce, spingerli a parlare tramite la loro forma, la loro staticità e le loro strutture così variabili e manipolabili.
Quando la ricerca riesce, questi soggetti arrivano a comunicarci qualcosa e ci stimolano nuove domande su noi stessi e sulla nostra identità contemporanea. In questo percorso espressivo, il realismo assume per me un ruolo importantissimo già dal processo di rielaborazione dell’immagine.”
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